Le storie

Antonella

54 anni, diagnosi a 45

Risultato: carcinoma duttale infiltrante G2 T1. 
Non si è mai pronti per una notizia del genere. Per fortuna il radiologo che ha voluto darmi l’esito di persona mi ha tranquillizzato. Non vedevo l’ora di sottopormi all’intervento per liberarmi di quel corpo estraneo.
Ho tagliato i capelli e deciso che non avrei indossato la parrucca. Quando la chemioterapia mi faceva star male, andavo a fare un giro e mi sembrava di rinascere. Uscire mi aiutava a sentire meno la nausea, chiacchierare con la gente che si interessava a come mi sentissi, era un modo per stanare e sconfiggere la paura.
Nei momenti di tristezza mi aiutava molto stare in mezzo alle persone e non chiudermi in casa.
Gli amici, sapendo che mi piaceva, mi portavano a ballare e anche se ero sempre stanca per le cure, queste uscite erano un toccasana. Tutte le sere venivano a prendermi e camminavamo insieme per sei chilometri. Purtroppo, a un anno dalla fine delle cure, quel maledetto si è ripresentato nell’altro seno.
Mi sono depressa, avevo fatto tutto il possibile per guarire. La mia fortuna è stata conoscere altre donne operate e fondare la squadra delle Pink Amazons con cui pratico il Dragon Boat, un’attività sportiva, riconosciuta a livello mondiale, utile a contrastare il linfedema del braccio. Ora sono passati undici anni dal primo intervento e quattro anni dal secondo, incrocio le dita e guardo avanti.


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Date: Dicembre 24, 2016
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