Le storie

Valeria

49 anni, diagnosi a 36 


Mio padre è nato e cresciuto a Venezia, ma per motivi di lavoro si è trasferito per diverso tempo in Brasile dove ha conosciuto mia madre. Si sono sposati ed è nato mio fratello. Qualche anno dopo sono rientrati in Italia e sono arrivata io. Sono stata una bambina serena, circondata dall’affetto dei miei cari. Ero una grande sportiva, ho praticato a lungo la ginnastica artistica, una passione che mi ha portato a diventare allenatrice.

Ho sempre desiderato avere una famiglia e dei bambini. Era il mio più grande desiderio e così a venticinque anni ho avuto il primo figlio. In quel periodo ero al settimo cielo, avevo realizzato il mio sogno e gestivo con successo un negozio di articoli di vetro insieme a mio fratello.

Ma, improvvisamente, a trentasei anni, la mia vita si è spenta, quando mi è stato diagnosticato il tumore. I miei figli avevano solo otto e undici anni, erano ancora troppo piccoli per essere lasciati soli e volevo vederli crescere, così dentro di me ho cercato la forza per combattere. In un attimo la famiglia felice si è sgretolata e in seguito la difficoltà maggiore non è stata la malattia in sé, ma il bisogno di sentirmi una persona normale, nonostante una vita ormai piena di insicurezze.
Oggi i miei figli sono grandi, vederli crescere era quello che desideravo di più al mondo.


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Date: Aprile 20, 2018
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