Silvia Amodio (Milano, 1968) si laurea in filosofia con una tesi sperimentale svolta alle Hawaii sulle competenze linguistiche dei delfini.
Giornalista, fotografa e documentarista ha operato scelte espressive che coniugano etica ed estetica per affrontare temi complessi come la diffusione dell’Aids in Sudafrica, la pedofilia clericale, i bambini lavoratori in Perù, l’albinismo e la malnutrizione in Burkina Faso.
E’ spesso ospite di convegni e trasmissioni televisive e radiofoniche. Da cinque anni promuove HumanDog, un progetto itinerante che indaga la relazione tra cane e padrone anche da un punto di vista zooantropologico. Nel mondo della fotografia d’autore si è affermata con numerose mostre in gallerie e spazi istituzionali in Italia, Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Olanda.
Nel 2008 un’opera tratta dal progetto “Volti Positivi” è stata selezionata, unica italiana, al Taylor Wessing Photographic Prize indetto dalla National Portrait Gallery di Londra.
Ha pubblicato i volumi “Volti positivi” (2007), “Tutti i colori del bianco” (2012) “Nessun uomo è un’isola” (2012), “L’Aquila riflessa” (2012), “Deo Gratias” (2014), “HumanDog” (MoreMondadori 2014), “AdottaMI” (2015), “HumanDog Alimenta l’Amore” (2016,), “HumanDog Alimenta l’Amore” (2017) oltre a numerosi calendari. Ha realizzato i documentari “Volti Positivi” (2007), “I bambini del Manthoc”(2012), “Deo Gratias” (2014) e vari cortometraggi.
E’ inserita nel libro e nell’omonimo video “Parlando con voi, incontri con fotografe italiane” a cura di Associazione fotografi italiani professionisti e ne “I 100 e 1 volti della fotografia italiana” di Hermes Mereghetti. La Fondazione 3M ha acquisito la mostra l’Arte del Ritratto per la sua collezione, mentre il Mandela Forum di Firenze ospita permanentemente la mostra “Volti Positivi”.